
Ad Ampezzo, che fu la Capitale della Zona Libera, nel 2004 il Comune
aveva gentilmente messo a disposizione una saletta al piano terra di Palazzo
Unfer, nel quale si svolgevano le riunioni della
Giunta di governo della Zona Libera della Carnia (estate - autunno '44).
Data
l'esigua disponibilità dello spazio, questa iniziativa museale
si articolava in tre momenti:
1. ESPOSIZIONE. Materiale iconografico (fotografie, opere
d'arte, elementi simbolici).
2. LIBRO
GUIDA. Contestualizza il materiale esposto, ricostruisce
i fatti storici, raccoglie testimonianze.
3. POSTAZIONE MULTIMEDIALE. Per consentire
l'accesso a questo sito e ad altro materiale.
Ma...
Ma la postazione multimediale non è mai stata allestita, e dal 2013 tutto il materiale è stato rimosso.
Ovviamente il Comune, proprietario dello stabile, ha tutto il diritto di disporre
dei locali nel modo che ritiene più opportuno, ma...
Ci domandiamo:
Perché smantellare l'unica struttura in Carnia che ricordava la Repubblica?
L'ANPI e l'Istituto di Storia del Movimento di liberazione non hanno nulla da dire in merito? O addirittura hanno avallato questa dismissione, dato che l'iniziativa museale non era di loro diretta emanazione? (Illazione che ci permettiamo di fare dato che a suo tempo - quando fu creato questo sito - venne richiesta e offerta reciproca cooperazione a queste due importanti strutture, che però, con grande spirito di collaborazione antifascista, non hanno neanche ritenuto di dover rispondere).
Il Sindaco di Ampezzo non ha trovato un minuto per inviare una mail a chi gestisce questo sito? Intanto per una semplice ragione di cortesia (o forse è chiedere troppo), ma anche per evitare che i non pochi visitatori del sito vi leggessero informazioni (esistenza del museo, orari, ecc.) obsolete.
Conclusione: mah!

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