L'approvvigionamento alimentare

 

«Il problema era particolarmente grave e urgente per il grano. Esso fu potuto risolvere grazie al grande spirito di abnegazione delle donne friulane, veramente meraviglioso, e all'ottimo servizio di intendenza delle formazioni partigiane in pianura aiutate dai contadini della Bassa Friulana. Venne fatto un decreto che prevedeva un servizio di approvvigionamento di cinquanta chilogrammi a testa di grano.
Le Giunte popolari comunali dovevano compilare la lista delle persone che, famiglia per famiglia, si recavano in pianura, dando la precedenza alle famiglie più bisognose e meritevoli (benemerenze politiche e civili, congiunti di caduti nella guerra partigiana o alle armi, ecc.). Per quelle famiglie che non avessero potuto mandare un incaricato la Giunta provvedeva reclutando delle donne volontarie del paese che ricevevano dal Comune per il loro servizio L. 50 giornaliere ed il 5% del grano trasportato.
Tutte le donne nella lista (normalmente da venti a trenta, secondo turni che venivano stabiliti per ogni paese), si recavano con mezzi di fortuna a Meduno (ultimo paese della zona libera verso la pianura) da dove con speciale lasciapassare venivano dirette nottetempo ai centri di raccolta del grano in pianura.
Lì l'intendenza partigiana cedeva loro il quantitativo di grano a ognuna di esse assegnato al prezzo di L. 4,50 il kg. e provvedeva al loro vitto ed alloggio. Il ritorno fino a Meduno veniva fatto di notte su dei carri a traino animale per strade secondarie. A Meduno al posto di blocco si controllavano i quantitativi prelevati e poi il grano veniva fatto proseguire su camion al paese di destinazione.
Una rappresentanza di donne seguiva la merce, mentre le altre seguivano a piedi o con mezzi di fortuna. [...] In quindici giorni furono trasportati 5 mila quintali di grano. Il posto di blocco di Meduno si è immediatamente attrezzato per il posto di refezione e di alloggio alle donne che affluivano nelle due direzioni in numero di circa centocinquanta al giorno.»

Dalla relazione di Nino Del Bianco "Celestino" sulla Giunta di Governo della Zona Libera, in: Ce fastu?, n. 21, 1945