La
Resistenza nei quadri di Alfonsino Filiputti
Riproduciamo
qui alcuni dei quadri
che A. Fliiputti ha dedicato alla Resistenza in Carnia
Per ricordare degnamente
il 60° della Liberazione, l'Anpi provinciale di Udine ha dato il
suo patrocinio a una mostra delle tempere di Alfonsino Filiputti (1924-1999),
di San Giorgio di Nogaro, che ha dipinto in ben 350 tavole fatti riguardanti
la guerra e la Resistenza soprattutto nella Bassa e nel Friuli, ma anche
nel resto d'Italia e in Europa.
La mostra sarà inaugurata domenica 17 aprile, a Udine, nella
chiesa di Sant'Antonio, e rimarrà aperta fino a giovedì
12 maggio; da domenica 15 maggio fino alla chiusura delle scuole andrà
a San Giorgio di Nogaro, nella sala conferenze di villa Dora; in seguito
nei comuni della regione che la richiederanno.
Nella mostra, che vuole essere un modo diverso per spiegare ai giovani
delle scuole medie inferiori e superiori la guerra e la Resistenza,
le tempere saranno esposte con criteri tematici, con didascalie chiare
e pannelli di approfondimento storico, progettati dallo storico Flavio
Fabbroni, dell'Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione.
Il catalogo, curato
dal critico Giancarlo Pauletto per la parte artistica e da chi scrive
per quella storico-biografica, sarà inviato gratuitamente a tutte
le scuole medie inferiori e superiori, alle biblioteche comunali e alle
sezioni dell'Anpi della regione, assieme a dépliant, locandine
e cartoline.
«Le tempere di Angiolino Filiputti - osserva Giancarlo Pauletto
- non sono prive di valore estetico. Se infatti tra i pregi che si possono
esprimere con la pittura noi comprendiamo anche, per esempio, la capacità
di rendere il movimento, una forte immediatezza espressiva, un gusto
preciso dei rapporti cromatici collegato a scene che specialmente interessano
l'autore -soprattutto le scene di mare - tutto questo in Filiputti c'è;
come anche c'è, a volte, una violenza espressionista fortemente
coerente con la drammaticità espressiva di certe scene di tortura
o di bombardamento.
Certo, mancano nozioni di prospettiva, di chiaroscuro, insomma di quella
sapienza che si raggiunge con un lungo tirocinio preparatorio e che
in genere ha bisogno di buoni maestri».
Filiputti è autodidatta e ha, di taluni autodidatti, soprattutto
l'immediatezza e la vivacità. Le sue tempere vanno lette come
certi ex voto che ancora si trovano in determinati santuari
dove la religiosità popolare è accorsa per secoli; notevoli
non per un sapere costituito in regole, ma per la palmare evidenza narrativa
delle scene rappresentate; così come si trovano, a volte, tra
tante persone, coloro che sono particolarrnente vivi ed efficaci nel
raccontare storie che allora si ascoltano e, se sono dipinte, si guardano
molto volentieri.
Mi pare infine utile ricordare che la mostra non è storia, ma
una testimonianza di straordinario interesse - probabilmente unica in
Italia - sul modo in cui la guerra e la lotta di Liberazione venne vissuta
da un giovane friulano, certamente interprete, a suo modo, di sentimenti
popolari vivi e diffusi.»
È inoltre prevista la realizzazione di un mediometraggio della
durata di circa 45 minuti sulla guerra e sulla Resistenza viste con
gli occhi di Angiolino, che verrà girato tra Palmanova e San
Giorgio di Nogaro dalla Videoest di Prosecco per la regia di Gianfranco
Rados, con la sceneggiatura di Pierluigi Visintin, le musiche di Claudio
Cojaniz, e la voce narrante Omero Antonutti, dal quale sarà estratto
il video della mostra, della durata di 18-20 mnuti.
Le mostre di Udine (17 aprile - 12 maggio) e di San Giorgio di Nogaro
(15 maggio - 4 giugno) saranno visitabili tutti i giorni della settimana,
a esclusione del lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Le scuole potranno utilizzare le mattine, scegliendo fra i due turni
previsti: 10-11.30 oppure 11.30-13. Quelle nteressate a visitare le
mostre possono fin d'ora contattare il 347 8177324.
Sarà comunicato quanto prima il calendario successivo della mostra,
che si trasferirà in tutte le provincie della regione, oltre
a ritornare in varie località di quella di Udine, fino alla sua
conclusione nel giugno 2006.
Pierluigi
Visintin